I sintomi del tumore del colon-retto sono:

  • presenza di sangue di colore rosso chiaro oppure scuro nelle o sulle feci;
  • modificazione dell’attività intestinale (costipazione o diarrea) senza motivo per più di sei settimane;
  • perdita di peso senza motivo;
  • dolore localizzato all’addome o all’ano;
  • sensazione di svuotamento incompleto dell’intestino dopo l’evacuazione.

Talvolta anche un senso di spossatezza può essere un sintomo di malattia. Ciò succede nei casi in cui il tumore causa un sanguinamento, inducendo in tal modo una condizione di anemia, che, a sua volta, può causare una sensazione di mancanza di respiro. In alcuni casi il tumore può determinare il blocco o l’ostruzione dell’intestino, che si manifesta con nausea e vomito, costipazione, dolore localizzato all’addome e sensazione di pienezza.

Anche se questi sintomi possono avere diverse cause, è molto importante recarsi sempre dal medico per un controllo. I tumori del colon-retto sono più frequenti nelle persone di età superiore a 50 anni, mentre sono più rari nelle persone più giovani. Per tale motivo i sintomi descritti possono essere indicativi di altri disturbi (ad esempio sindrome del colon irritabile o colite ulcerosa).

Se i disturbi intestinali non migliorano nel giro di qualche settimana o addirittura peggiorano, si deve consultare uno specialista, che prescriverà tutti gli accertamenti che riterrà più opportuni per scoprire la causa.

Lo screening

Le probabilità di guarigione aumentano considerevolmente se la diagnosi e, di conseguenza, il trattamento sono tempestivi, ossia avvengono, quando la malattia è ancora in uno stadio iniziale. In Italia si segue un apposito programma di screening per la diagnosi precoce del tumore del colon-retto ormai esteso su tutto il paese, in base al quale tutti gli individui di età compresa tra 50 e 69 anni possono sottoporsi gratuitamente all’Hemoccult test ogni due anni.

Gli individui di età più avanzata non sono invitati a sottoporsi al test, ma possono richiederlo con analoga periodicità. Se il risultato del test è positivo, la persona è invitata a sottoporsi alla colonscopia per accertare la causa del sanguinamento attraverso l’osservazione diretta delle anse intestinali.

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