Sono ormai circa due milioni gli italiani che nella loro vita hanno avuto una diagnosi di tumore, ed il dato certifica la dimensione di massa della patologia, legata all’invecchiamento della popolazione oltre che alla crescente capacità della medicina di far sopravvivere e spesso guarire i malati di tumore. Aumentano quindi gli italiani che, malgrado l’esperienza della malattia, vivono più a lungo e in molti casi beneficiano di una qualità della vita sostanzialmente buona. Non è un caso che negli ultimi anni si sia evoluta anche la rappresentazione sociale delle patologie tumorali, percepite ormai come nemiche che si possono combattere con una pluralità di strumenti, che vanno dalla prevenzione a terapie sempre più efficaci.
Per fare il punto sulla risposta complessiva della sanità ai bisogni assistenziali legati alle patologie che vanno cronicizzandosi e che, pertanto, richiedono un’assistenza sempre più complessa in grado di coprire in modo adeguato dalla fase degli accertamenti diagnostici a quella più acuta, ospedaliera, a quella, spesso molto prolungata nel tempo, di assistenza sociosanitaria, territoriale, il presente lavoro di ricerca si fonda su una pluralità di metodologie e attività, quali:
- una rilettura di dati strutturali e di diverse indagini, come il Libro bianco sull’oncologia in Italia, il rapporto sulla Radioterapia in Italia, il Libro bianco sulla riabilitazione in Italia, i dati Istat, quelli Censis - Forum per la Ricerca Biomedica e altri provenienti da autorevoli fonti del settore;
- un’indagine su un panel ampio di associazioni del volontariato oncologico che hanno espresso il loro punto di vista su vari aspetti della risposta assistenziale alle esigenze dei pazienti oncologici (dall’assistenza domiciliare al sostegno psicologico all’informazione);
- un’indagine su un panel di strutture sanitarie relativamente alla disponibilità di informazioni per i pazienti oncologici.