Il linfedema è una patologia che si manifesta con il gonfiore dovuto all’accumulo di linfa nei tessuti. Il sistema linfatico è una complessa rete costituita da gruppi di linfonodi, dislocati in vari distretti del nostro corpo (ascella, inguine, collo, addome), e da vasi linfatici molto piccoli che confluiscono in tronchi di maggior calibro.
Che cos'è
Le cause
La diagnosi
Come si cura
Che cos’è
Il linfedema una patologia che si manifesta con il gonfiore dovuto all’accumulo di linfa nei tessuti.
Il sistema linfatico è una complessa rete costituita da gruppi di linfonodi, dislocati in vari distretti del nostro corpo (ascella, inguine, collo, addome), e da vasi linfatici molto piccoli che confluiscono in tronchi di maggior calibro. Attraverso i vasi linfatici e i linfonodi scorre la linfa.
Le cause
Il linfedema correlato alla presenza di un tumore (di tipo, quindi, secondario) è causato sempre dai trattamenti o dalla malattia e può un braccio (dopo chirurgia e/o radioterapia per tumore della mammella con interessamento dell’ascella) o una gamba (ad esempio dopo chirurgia e/o radioterapia ai linfonodi inguinali per tumori ginecologici o a causa di un melanoma) e talvolta anche altre parti del corpo se i linfonodi (regionali) sono stati asportati chirurgicamente o sottoposti alla radioterapia, oppure sono ostruiti dal tumore.
Se i linfonodi o i vasi linfatici sono compromessi o ostruiti, la linfa non può defluire. Di conseguenza ristagna nei tessuti e causa il gonfiore.
La chirurgia per l’asportazione dei linfonodi (linfadenectomia) può influire sul funzionamento del sistema linfatico, causando un accumulo di linfa nell’area interessata.
La radioterapia estesa sui distretti linfonodali può danneggiare l’area interessata, determinando la formazione di un tessuto cicatriziale che ostruisce il flusso della linfa.
Le cellule tumorali che si diffondono ai linfonodi possono ostruire i vasi linfatici, causando un accumulo di linfa.
Un tumore adiacente che comprime i vasi linfatici può bloccare i linfonodi più vicini.
La comparsa di un edema dopo un intervento chirurgico è frequente, ma questo è destinato a scomparire gradualmente. Per questo motivo non deve essere confuso con il linfedema.
La diagnosi
La diagnosi del linfedema si basa sull’osservazione dei segni e sintomi comparsi sull’arto interessato. Non tutte le manifestazioi di gonfiore sono causate dal linfedema, e talvolta è necessario eseguire alcuni accerta- menti per escludere altre possibili cause, quali, ad esempio, un embolo. In alcuni casi potrebbe essere necessario eseguire delle indagini strumentali per stabilire se il linfedema può essere dovuto al fatto che il tumore si è diffuso ai linfonodi, oppure li comprime.
Come si cura
Il trattamento del linfedema è, multidisciplinare e coinvolge vari specialisti che devono stabilirne innanzitutto il grado, ovvero se questo è lieve, moderato o severo, attraverso la misurazione della circonferenza dell’arto e l’esame delle modificazioni della cute, la capacità di muovere l’arto e di svolgere le normali attività della vita quotidiana.
Il trattamento del linfedema ha lo scopo di ridurre il volume dell’arto interessato e migliorarne la funzionalità, alleviare i sintomi, prevenire l’ulteriore ristagno di linfa e l’insorgenza di infezioni. In seguito al trattamento, il gonfiore dovrebbe ridursi e i sintomi dovrebbero migliorare, ma in taluni casi ci potrebbero volere settimane o mesi prima di notare un vero e proprio miglioramento.
Il medico o il fisioterapista vi spiegheranno e dimostreranno come prendervi cura della cute, eseguire gli esercizi, fare i massaggi e anche applicare i tutori elasto-compressivi. Imparare a gestire il linfedema da soli è una parte importante del trattamento. I risultati migliori si ottengono se i trattamenti sono iniziati precocemente, ed eseguiti con costanza e regolarità nel tempo.
Cura della cute
È di estrema importanza per prevenire lesioni e infezioni, perché anche la più piccola lesione rappresenta una potenziale via d’accesso per batteri o funghi. La linfa che ristagna nei tessuti è particolarmente ricca in proteine e rappresenta, quindi, un terreno fertile per lo sviluppo dei batteri. Inoltre, il linfedema tende a disidratare la cute, che dà quindi prurito, e ciò aumenta il rischio di screpolature e lesioni e, di conseguenza, di infezioni.
Linfodrenaggio
È una tecnica di massaggio molto importante per il trattamento del linfedema, perché attraverso manovre specifiche favorisce il riassorbimento della linfa raccolta nell’area edematosa o la fa defluire verso un’altra parte del corpo, aumentando anche il flusso linfatico. Per essere efficace deve essere eseguito da un terapista esperto.
Terapia contenitiva
La terapia contenitiva mediante applicazione di tutori o bendaggi elasto-compressivi è, insieme al linfodrenaggio, la terapia fondamentale per controllare il gonfiore.
Il tutore elasto-compressivo esercita una compressione graduata sull’arto per facilitare il drenaggio della linfa e impedirne l’ulteriore raccolta; stimola il drenaggio della linfa dalla mano o dal piede verso l’ascella o l’inguine; potenzia l’attività della pompa muscolare; crea una sorta di onda di compressione verso l’alto.
Il bendaggio elasto-compressivo è applicato al termine di ogni seduta di terapia manuale o meccanica dal terapista o dall’infermiere specializzato, che benda l’arto a partire dalle dita della mano fino all’ascella, o dalle dita del piede fino all’inguine, variando il numero di bende in rapporto alle dimensioni e alla consistenza del linfedema. Se ben tollerato, il bendaggio deve rimanere in sede per 18-20 ore. In genere consente lo svolgimento delle attività quotidiane e la sua azione è particolarmente efficace quando l’arto è tenuto in movimento.
Esercizi fisici
Esercitarsi e mantenersi fisicamente attivi ha un ruolo molto importante per gestire e ridurre il linfedema: ciò aiuta a sentirsi meglio, favorisce la circolazione linfatica attraverso il potenziamento del lavoro muscolare, migliora i movimenti dell’arto, a ridurre la sensazione di pesantezza e di gonfiore, migliora i risultati degli altri trattamenti.
Per non affaticare troppo l’arto interessato dal linfedema è bene preferire ginnastiche dolci (yoga, stretching, ginnastica in acqua), specie se associate a tecniche di respirazione.
Pressoterapia
È una terapia meccanica che utilizza apparecchiature dotate di manicotti a più camere che si gonfiano e si sgonfiano progressivamente, dalla mano all’ascella o dal piede all’inguine, creando, in tal modo, un’onda di compressione dal basso verso l’alto che favorisce la risalita della linfa.
Esercizi di respirazione profonda
Prima del linfodrenaggio è bene eseguire degli esercizi di respirazione per favorire il drenaggio della linfa.
Il controllo del peso
Il controllo del peso è un aspetto importante nella gestione del linfedema perché il sovrappeso rallenta la circolazione linfatica e rende più difficile il trattamento. Anche la terapia contenitiva diventa più difficile. È bene, quindi, evitare di ingrassare o, se si è già guadagnato del peso, cercare di dimagrire.
Altri trattamenti
Pompa di compressione
Si tratta di una macchina costituita da un apparato motore e da un manicotto gonfiabile da infilare nell’arto.
Chirurgia
Si usa in casi rari nel trattamento del linfedema. Talvolta è utile per ridurre il gonfiore del volto e dell’area genitale oppure per ridurre le dimensioni dell’arto interessato at- traverso la rimozione della cute e dello strato sottostante
Laserterapia
L’energia luminosa emessa da un raggio laser è un trat- tamento di recente introduzione.
Terapia all’ossigeno iperbarico
Questa terapia consiste nella somministrazione di ossigeno che si respira stando comodamente seduti all’interno di una camera iperbarica.
Metodo Kinesio® Taping
Questa tecnica è nata come rimedio per i traumi sportivi, e solo di recente è stata provata per il trattamento del linfedema. Consiste nell’applicazione di uno speciale cerotto sulla pelle che solleva delicatamente lo strato cutaneo più superficiale, consentendo in questo modo alla linfa superficiale di defluire più agevolmente
Il linfedema può interessare anche altre parti del corpo, in base alla zona da cui sono stati rimossi i linfonodi. Anche in questo caso, è fondamentale avere cura della cute, fare esercizi e mantenere il peso.