Chi sei? Parlaci un po’ di te
Mi chiamo Giorgia, ho 35 anni e vivo in provincia di Milano. Mi occupo di risorse umane e in particolare supporto i colleghi nei loro percorsi di sviluppo professionale. Amo passare il mio tempo con amici, mio nipote Edoardo e appena riesco prendo la valigia e parto.
Arriviamo alla comunicazione della diagnosi, come ti sei sentito in quel momento?
A gennaio 2022 ho iniziato a sentirmi poco bene. Tachicardia, stanchezza, mani che tremavano e altri sintomi poco piacevoli. Dai primi controlli generici non era emerso nulla di particolare ma dopo 6 mesi le mie condizioni di salute continuavano a preoccuparmi. Dopo una visita dal cardiologo e ulteriori esami è emerso che ero affetta dal morbo di Graves, una malattia cronica autoimmune, patologica in cui il sistema immunitario riconosce estranea all’organismo la tiroide e la attacca. Ho inziato immediatamente la terapia farmacologica che inizialmente sembrava aver dato buoni risultati ma subito dopo il mio corpo non rispondeva più. Avevo davanti due scelte; proseguire per un anno con la terapia sperando in una guarigione più a lungo termine o asportare completamente la tiroide. Scelsi la seconda opzione e ad ottobre 2022 effettuai una tiroidectomia totale. Ahimè nonostante pensassi che con l’operazione avrei finito questo percorso di cura, l’equipe di chirurghi pochi giorni dopo l’intervento mi comunicarono che la biopsia indicava un carcinoma tiroideo con metastasi. Ricordo ancora tutto di quella giornata, il 26 ottobre 2022, le emozioni che ho provato erano davvero forti; per lo più paura e incertezza. Da lì ho inziato una serie di accertamenti e a Gennaio ho fatto il radiometabolico. Una radioterapia dedicata ai tumori della tiroide. Il giorno dell’uscita dall’ospedale ho svolto poi una scientigrafia total body per vedere lo stato delle metastasi. Il tumore ha coinvolto il collo e i linfonodi ma non ha raggiunto altre aree del corpo. È iniziata poi l’attesa per capire come fosse andato la radioterapia perchè la riuscita della terapia non poteva essere di immediato accertamento. Finalmente a novembre 2023 mi hanno comunicato che era guarita e che poteva avere inizio il mio percorso di follow-up!
Chi ti è stato accanto?
Sono stata molto fortunata perchè ho potuto contare sulla vicinanza della mia famiglia e dei miei amici che mi hanno fatta sentire protetta durante i mesi della malattia.
Credi che il percorso che hai affrontato ti abbia resa una persona diversa?
Il giorno in cui ho scoperto di avere un tumore, il calendario giornaliero che ho in casa citava questa frase: <<Si sarebbe quasi tentati di dire che le difficoltà della vita rendano le persone migliori e più forti. Io non credo, non ammetterò mai che un dolore o una malattia servano a qualcosa, è solo una consolazione moralistica>>. All’inizio non potevo che essere d’accordo vista la preoccupazione e la fatica che sentivo ma a distanza di un anno posso dissentire a pieno. La malattia mi ha permesso di avere consapevolezza rispetto alla determinazione che ho messo in campo ed anche di essere fortemente grata alle persone che mi sono state vicine.
Com'è avvenuto il tuo incontro con Aimac?
Cercavo un’associazione da promuovere all’interno della mia azienda per sposorizzare tematiche oncologiche in ambito aziendale e vi ho trovati. Sono felice che sia nata poi una collaborazione!
Chi sei oggi?
Oggi sono una persona che grazie a molte esperienze, tra queste anche la malattia, apprezza ed è grata di quello che ha.
Perché hai deciso di condividere la tua storia?
Ho deciso di condividere la mia storia perchè condividere è moltiplicare. Spero possa essere d’aiuto a coloro che stanno attraverso un momento così faticoso.