Farmaci autorizzati: Erbitux®
Introduzione
Che cos'è il cetuximab
Qual è il principio di azione
Che aspetto ha
Come si somministra
Potenziali effetti collaterali
Effetti collaterali meno frequenti
Ulteriori informazioni
Letture consigliate
Introduzione
I Profili Farmacologici sono schede che danno informazioni sintetiche sui farmaci antitumorali, sul modo in cui essi si somministrano e sugli effetti collaterali cui possono dare adito. È consigliabile leggere questa scheda insieme al libretto La chemioterapia (La Collana del Girasole) - che fornisce informazioni più dettagliate e anche alcuni consigli sul modo in cui affrontare il trattamento – e, se disponibile, al libretto sulla patologia tumorale da cui siete affetti.
Lo scopo di queste informazioni è di prepararvi al colloquio con l’oncologo in modo da rivolgergli tutte le domande cui desiderate avere una risposta relativamente al trattamento e agli effetti collaterali: l’oncologo è, infatti, l’unico che possa aiutarvi e darvi i consigli giusti per il vostro caso. Egli vi terrà sotto rigorosa sorveglianza per l’intera durata del trattamento in modo che possa controllarne gli effetti.
Che cos'è il cetuximab
Il cetuximab, comunemente noto con il nome commerciale di Erbitux®, è una sostanza che appartiene alla classe di farmaci antitumorali che prendono il nome di anticorpi monoclonali.
Erbitux è indicato per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma metastatico del colon-retto con espressione del recettore per il fattore di crescita epidermico (EGFR) e senza mutazioni di RAS (wild- type)
- in associazione con chemioterapia a base di irinotecan,
- in prima linea in associazione con FOLFOX,
- in monoterapia nei pazienti nei quali sia fallita la terapia a base di oxaliplatino e irinotecan e che siano intolleranti a irinotecan.
Erbitux è indicato per il trattamento di pazienti affetti da carcinoma a cellule squamose di testa e collo
- in associazione con radioterapia per la malattia localmente avanzata;
- in associazione con chemioterapia a base di platino nella malattia ricorrente e/o metastatica.
Sono attualmente in corso diversi studi clinici miranti a verificare l’efficacia del cetuximab per il trattamento di altri tipi di tumore.
Qual è il principio di azione
Gli anticorpi monoclonali sono sostanze sintetiche, prodotte in laboratorio, in grado di distruggere alcuni tipi di cellule tumorali limitando al minimo il danno per le cellule sane. La loro funzione è quella di riconoscere determinate proteine (recettori) presenti sulla superficie di alcune cellule tumorali. Quando l’anticorpo monoclonale riconosce la presenza del recettore sulla superficie della cellula tumorale, vi si aggancia (come una chiave che s’inserisce nella serratura: ogni chiave può infilarsi in una sola serratura).
In questo modo stimola il sistema immunitario dell’organismo ad aggredire le cellule neoplastiche e può anche indurre queste ultime ad autodistruggersi, oppure blocca il recettore impedendogli di legarsi ad una proteina diversa che stimola la crescita delle cellule neoplastiche. Di conseguenza, non solo le cellule tumorali non sono più in grado di crescere e di prolificare, ma non si possono formare nuovi vasi sanguigni che alimentano il tumore. Venendo in questo modo a mancare l’apporto di ossigeno e di nutrienti, il tumore ‘si affama’, e di conseguenza si restringe o quanto meno smette di crescere.
Che aspetto ha
Il cetuximab si presenta sotto forma di liquido incolore.
Come si somministra
Il cetuximab si somministra per infusione in vena (somministrazione goccia a goccia) attraverso una cannula (un tubicino sottile che viene introdotto nella vena del braccio o della mano); attraverso il catetere venoso centrale che viene inserito sotto cute in una vena vicino alla clavicola; attraverso la linea cosiddetta PICC, acronimo dall'inglese peripherally inserted central catheter, che è inserita in una vena periferica, di solito del braccio. La prima dose si somministra lentamente, di solito nell’arco di due ore, mentre le dosi successive si somministrano a intervalli settimanali, normalmente nell’arco di un’ora. La prima dose prevede di solito un volume più elevato rispetto a quello delle somministrazioni settimanali di mantenimento. È possibile che insieme al cetuximab siano somministrati altri farmaci allo scopo di ridurre gli effetti collaterali che potrebbero comparire nei periodi di intervallo.
Potenziali effetti collaterali
Le reazioni ai farmaci variano da individuo a individuo: alcuni pazienti accusano pochissimi effetti collaterali, altri, invece, devono sopportare conseguenze più pesanti. Non necessariamente gli effetti collaterali descritti nel Profilo Farmacologico colpiranno tutti coloro che si sottopongono al trattamento con cetuximab.
È opportuno sapere che gli effetti collaterali possono essere diversi se il cetuximab è somministrato in associazione con farmaci chemioterapici. In generale, il cetuximab può provocare astenia, ossia sensazione di stanchezza, e diminuzione dell’appetito; entrambe possono insorgere in forma lieve o anche in forma severa. L’astenia può essere legata all’anemia. È sempre consigliabile discuterne con l’oncologo.
Il Profilo Farmacologico prende in considerazione gli effetti collaterali più comuni e anche i meno frequenti in modo che siate preparati qualora dovessero verificarsi. Sono stati, invece, tralasciati gli effetti collaterali molto rari, ossia quelli che molto difficilmente accuserete. Qualora avvertiate qualunque effetto che ritenete possa essere connesso con l’assunzione del farmaco, ma che non è citato nel Profilo Farmacologico, parlatene con l’oncologo che vi ha in cura.
Effetti collaterali comuni
Modificazioni della cute. È l’effetto collaterale più comune e importante. La terapia può causare una follicolite, ossia un’infiammazione dei follicoli piliferi, che provoca a sua volta un’eruzione cutanea, simile all’acne, che può dare prurito. Questo sintomo si può presentare in forma lieve, moderata o grave; in questo caso provoca un’eruzione generalizzata, accompagnata da desquamazione della cute, che può richiedere il ricovero e la sospensione del trattamento. La forma più comune è quella lieve. La terapia è costituita da gel o creme per uso locale, e da antibiotici. È bene evitare unguenti o creme contenenti alcol; usare creme idratanti e saponi neutri. Per la doccia, meglio oli da bagno che gel o saponi.
Nausea e vomito. Nonostante il cetuximab non sia un farmaco chemioterapico tradizionale, questi sintomi possono insorgere ugualmente, e durare anche per alcuni giorni. Di solito la nausea è di intensità modesta ed è sufficiente assumere un antiemetico; il vomito è raro. Per chi riceve il cetuximab in associazione alla chemioterapia, le probabilità di accusare questi sintomi è decisamente più alta.
Per approfondireMaggiori informazioni sui problemi nutrizionali sono disponibili su La nutrizione nel malato oncologico e su Neoplasia e perdita di peso - Che cosa fare? |
Diarrea. Se si presenta, è in forma lieve (una-due scariche al giorno); raramente è severa. Può essere controllata facilmente con i comuni farmaci antidiarroici. Se si presentasse in forma severa, potrebbe essere necessario sospendere il trattamento o ridurre le dosi della chemioterapia. In ogni caso, è necessario bere molto per reintegrare i liquidi perduti.
Per approfondireMaggiori informazioni sui problemi nutrizionali sono disponibili su La nutrizione nel malato oncologico e su Neoplasia e perdita di peso - Che cosa fare? |
Effetti collaterali meno frequenti
Sintomi simil-influenzali. Comprendono febbre e brividi. Possono insorgere a distanza di molte ore dalla somministrazione del cetuximab, ma non durano a lungo. Può essere utile assumere un antiinfiammatorio (ad esempio tachipirina).
Mancanza di respiro. È uno stato di difficoltà transitorio, che si manifesta con un senso di fiato corto. È bene avvisare l’oncologo, perché in rari casi questo effetto collaterale si è rivelato pericoloso.
Congiuntivite. Saltuariamente si può manifestare un modesto arrossamento della congiuntiva (la membrana mucosa che ricopre il bulbo oculare e la parte interna delle palpebre), accompagnato o meno da lacrimazione. Può venire facilmente controllato con l’impiego di un collirio.
Ulteriori informazioni
Alcuni farmaci potrebbero interferire con la chemioterapia. Per questo motivo, comunicate all’oncologo quali farmaci assumete prima di cominciare il trattamento e consultatelo prima di assumere altri farmaci.
Gravidanza e fertilità. Non vi sono dati sufficienti sugli effetti del farmaco a lungo termine, per cui sono sconsigliate in modo assoluto le gravidanze durante la terapia. Se questo farmaco viene somministrato assieme ai chemioterapici, è necessario ricordare che il periodo durante il quale è sconsigliato intraprendere una gravidanza dura cinque anni dal termine della chemioterapia.
Reazioni allergiche. Il cetuximab, come qualsiasi altro farmaco, può provocare reazioni allergiche, come lo sviluppo di un’eruzione cutanea accompagnata da prurito, rialzo termico, brividi, rossore localizzato al volto, senso di vertigini, cefalea, mancanza di respiro, ansia e aumento della minzione. Questi disturbi possono venire in forma lieve o in forma severa, e in questo caso richiedono un trattamento appropriato.
Aimac è grata alla Divisione di Oncologia Medica dell'Ospedale Sacro Cuore Don Calabria - Negrar (VR) e in particolare ai Dott. Gianluigi Lunardi, Massimo Cirillo, Marco Venturini e a Francesca Coati; all’Istituto Regina Elena di Roma e in particolare alle Dott. Antonia Marina La Malfa e Antonietta Coratti per la revisione critica del testo.
Ultima revisione: ottobre 2016
Titolo originale: Cetuximab (Erbitux®)