I tumori del colon-retto rappresentano il terzo tumore per frequenza nel mondo. La dieta occupa un ruolo determinante nell’insorgenza e nella prevenzione di questi tumori.
Il Rapporto WCRF riconosce come:
FATTORI DI RISCHIO CONVINCENTI
- carni rosse e carni conservate (salumi ed insaccati, wurstel, hamburger). Recentemente questa associazione di rischio con le carni rosse e conservate è stata confermata con grandi numeri da EPIC (European Prospective Investigation into Cancer and nutrition, il più grande studio prospettico mai intrapreso, che segue oltre 500.000 persone reclutate in 10 paesi europei con abitudini alimentari molto diverse).
- alcool (>30g/giorno di etanolo)
- obesità ed in particolare l’obesità addominale
FATTORI PROTETTIVI CONVINCENTI
- attività fisica
FATTORI PROTETTIVI PROBABILI
- Alimenti ricchi in fibra che comprendono in generale tutti gli alimenti di origine vegetale (vegetali, frutti ma anche legumi e cereali, soprattutto integrali). Il progetto EPIC ha recentemente confermato un chiaro effetto preventivo del consumo di alimenti ricchi di fibre vegetali, sia cereali sia verdura che frutta.
- Latte
- Aglio
- Supplementi di calcio. L’evidenza di protezione è per studi che utilizzavano 1200 mg/giorno di supplementi.
FATTORI PROTETTIVI DI LIMITATA EVIDENZA
- vegetali con l’eccezione delle patate
- alimenti ricchi in folati. L’acido folico si trova in abbondanza in alcuni alimenti come le verdure a foglia verde (spinaci, broccoli, asparagi, lattuga), le arance (e il succo di arancia concentrato), i legumi, i cereali soprattutto integrali, la frutta come limoni, kiwi e fragole, e nel fegato.
- alimenti ricchi di vitamina D e supplementi di vitamina D. L’evidenza di protezione è per studi che utilizzavano 1200 mg/giorno di supplementi. La vitamina D è indispensabile per il metabolismo del calcio. L'olio di fegato di merluzzo ne contiene una quantità elevatissima, ma non viene di norma consumato; i pesci, specialmente quelli grassi come salmone e aringa, ne contengono abbastanza; tra le carni solo il fegato ne contiene un po' (0,5 µg/100 g); Altre fonti sono le uova, il burro e i formaggi grassi.
- pesce
- selenio. Gli alimenti vegetali sono le fonti dietetiche principali di selenio nella maggior parte dei paesi nel mondo. Il contenuto di selenio degli alimenti dipende dalla ricchezza di selenio del suolo nel quale crescono le piante o sul quale sono allevati gli animali. Il selenio si trova anche in alcuni tipi di carne e pesce. Gli animali che mangiano frumento o piante cresciute in terreni ricchi di selenio hanno a livello muscolare quantità maggiori di selenio. Gli alimenti più ricchi di selenio sono le frattaglie e i pesci, seguono carni e cereali integrali e prodotti lattiero caseari. La frutta e le verdure presentano un contenuto variabile in rapporto al terreno di coltivazione, ma comunque basso. Tra tutti gli alimenti, i derivati del frumento sono la maggiore fonte alimentare di selenio in Italia. Il grano duro accumula maggiori quantità di selenio rispetto al grano tenero; di conseguenza la pasta contiene più selenio del pane.
FATTORI DI RISCHIO DI LIMITATA EVIDENZA
- alimenti ricchi in zuccheri. Il rischio riguarda gli alimenti ricchi in zuccheri aggiunti e raffinati. Gli alimenti ricchi naturalmente in zuccheri semplici come la frutta non rientrano in questa categoria.
- alimenti ricchi di grassi animali
- alimenti ricchi di ferro quali carni rosse e carni conservate. E’ il ferro legato all’emoglobina quello sospettato di aumentare il rischio perché responsabile di fenomeni di ossidazione con produzione di radicali liberi.
- formaggi
tratto dalla pagina di tumori.net a cura di Patrizia Pasanisi - Epidemiologia Eziologica e Prevenzione, Fondazione IRCCS "Istituto Nazionale dei Tumori"