Per aiutare il paziente affetto da tumore pancreatico non resecabile ad affrontare le problematiche poste dalla malattia - dolore non controllato o non trattato, importante calo di peso, difficoltà ad alimentarsi o dubbi su che cosa mangiare, diabete non compensato, nausea, disturbi digestivi o diarrea da malassorbimento, ansia e/o depressione, insonnia, disagio personale e familiare - come pure per assicurare un punto di riferimento specialistico certo ed affidabile durante tutto il decorso della malattia, la Casa di cura Dott. Pederzoli (http://www.cdcpederzoli.it/) ha messo a punto un innovativo percorso che coniuga l’esigenza di una diagnosi rapida ed affidabile con la necessità di rispondere a tutti i bisogni del paziente.
Il percorso si svolge nell’arco di un breve ricovero di tre giorni (due notti) ed è così strutturato:
- il paziente viene sottoposto a esami strumentali (tomografia computerizzata o risonanza magnetica) per la stadiazione di malattia ed agoaspirato ecoguidato per la tipizzazione del tumore;
- il paziente viene valutato, a seconda dei sintomi o delle necessità, da tutti gli specialisti indicati: nutrizionista, terapista del dolore, gastroenterologo, diabetologo, chirurgo, oncologo, psico-oncologo; viene seguito da una “nurse oncologica” (infermiera specializzata nell’assistenza ai malati di cancro) e rivisto più volte dal chirurgo che gli comunicherà la diagnosi;
- dopo la comunicazione della diagnosi (o su richiesta anche in altri momenti) viene proposto un colloquio con lo psico-oncologo;.
- previo contatto telefonico personale da parte dell’oncologo, il paziente viene inviato al centro oncologico di “provata esperienza” più vicino alla residenza, con appuntamento già fissato (prima della dimissione) e con uno schema terapeutico concordato;
- alla dimissione il paziente riceve una relazione dettagliata del suo percorso con la sintesi di tutte le valutazioni specialistiche e una data di appuntamento per il prossimo controllo (*);
- al paziente viene fornito il numero telefonico di riferimento della “nurse oncologica” che lo ha seguito durante i ricovero, alla quale si può rivolgere per qualunque necessità. L’infermiera ha il compito di mantenere i contatti con il paziente per l’intera durata della terapia e di indirizzare ai vari specialisti eventuali richieste telefoniche per questioni di loro competenza.
* La ristadiazione in ambito specialistico riveste oggi una particolare importanza. Infatti con gli attuali schemi di chemioterapia una certa percentuale di tumori localmente avanzati può diventare asportabile e il paziente può quindi essere sottoposto a intervento dopo la terapia. Inoltre, anche nelle forme che rimangono inoperabili, è possibile proporre trattamenti complementari, come la radiofrequenza. La rivalutazione e la terapia chirurgica in questi casi complessi è riservata ai centri di eccellenza.