Il trattamento chirurgico è indicato nei casi in cui il tumore è localizzato e non si è diffuso al di là del fegato. La chirurgia può comprendere:

- il trapianto;

- la resezione: asportazione della parte, o di più parti, di fegato in cui è localizzato il tumore;

- l'ablazione con radiofrequenza: consiste nell'inattivazione del tumore mediante un apposito ago che lo distrugge con il calore;

- l’ablazione mediante microonde (microwave) o laser: consiste nell’inattivazione del tumore mediante ipertermia mediata da uno o più aghi posizionati all’interno del tumore;

- l’ablazione mediante elettroporesi irreversibile: una metodica non termica che inattiva le cellule tumorali mediante creazione di campi magnetici che s’instaurano tra due aghi bipolari e conducono alla distruzione della membrana cellulare; 

- l'inserimento di una pompa di infusione, un apparecchio per somministrare i chemioterapici direttamente nel fegato, oppure

- la combinazione di più procedure.

Dopo l'intervento, potrebbe essere necessario trattenervi nel reparto di terapia intensiva per uno o due giorni, con una degenza in ospedale di 5-14 giorni. Di solito la convalescenza a casa richiede uno-due mesi prima di poter riprendere le normali attività.

In casi selezionati, la chirurgia può essere preceduta o seguita dalla chemioterapia al fine di ridurre le dimensioni del tumore e renderlo operabile (primo caso) o di distruggere eventuali cellule neoplastiche presenti in circolo e non rilevabili con gli esami strumentali (secondo caso). La chemioterapia si somministra per via endovenosa oppure orale. Il dosaggio e la frequenza della somministrazione dipendono dal particolare farmaco utilizzato. Per i pazienti che sono sottoposti a chemioterapia e radioterapia, il trattamento non richiede il ricovero in ospedale, ma può essere eseguito presso il day hospital.

Quando la chirurgia costituisce un'opzione terapeutica?
Se il tumore può essere asportato, si proceda a intervento chirurgico. La fig. 4 illustra l'estensione degli interventi tipici di exeresi dei tumori epatici. E' possibile asportare fino al 75% del fegato, in quanto questo ricresce (rigenerazione), purché non siano presenti cirrosi o epatite. Il fegato e i nervi periferici sono gli unici tessuti del nostro corpo in grado di riprodursi. In alcuni pazienti si può usare un trattamento misto con resezione e ablazione con radiofrequenza. In seguito all'asportazione chirurgica del tumore, ad alcuni pazienti si applica, attraverso l'arteria epatica, una pompa di infusione per sottoporre il fegato a chemioterapia nel tentativo di prevenire che la malattia si ripresenti, ossia recidivi.

 

lobectomia

Fig. 4. Fegato suddiviso in otto segmenti secondo la classificazione di Couinaud. Le resezioni epatiche possono prevedere l'asportazione di uno o più segmenti, di un intero lobo (destro o sinistro) o anche del 75% dell'intero parenchima.

 

Che dieta dovrò seguire?

Prima dell'intervento: Molti pazienti appaiono già dimagriti nel momento in cui è diagnosticata la malattia. Tuttavia, per mantenere il fisico in forze, è importante non perdere peso prima, durante e dopo la terapia.

Una buona nutrizione giova a ridurre al minimo gli effetti collaterali del trattamento. Gli effetti collaterali conseguenti alla chirurgia (e anche alla chemioterapia) possono influire sulla capacità di assumere cibo, ma possono anche richiedere che l’organismo assuma più calorie del normale. Consumare pasti piccoli e frequenti (quattro o cinque volte al giorno) seguendo una dieta bilanciata aiuta a mantenere il peso e a preservare le forze. Se necessario, consultate un nutrizionista, il quale sarà in grado di rispondere a tutte le vostre domande o di risolvere eventuali problemi.

Dopo l'intervento: Il dietista è a disposizione per aiutarvi a pianificare come soddisfare i bisogni nutrizionali.

Che cosa succede dopo l'intervento?

All'atto delle dimissioni dall'ospedale si riceveranno le istruzioni riguardanti ciò che si deve fare e ciò che non si deve fare dopo un intervento chirurgico di una certa rilevanza, come pure le ricette per l'acquisto di analgesici e di altre eventuali medicine. Essendo la costipazione un effetto collaterale noto degli analgesici di uso comune, sarà consigliata l'assunzione di un lassativo ottenibile senza prescrizione. Saranno fissati gli appuntamenti per i controlli di routine che effettuerete a intervalli di tre-quattro mesi tornando in ospedale o recandovi dal medico curante.

Dopo l'intervento chirurgico si potrebbero accusare spossatezza, diarrea, calo ponderale e un senso di pienezza che non scompare dopo i pasti. Tuttavia, nel giro di qualche settimana, questi disturbi scompariranno e sarà possibile riprendere a nutrirsi normalmente e a svolgere le attività consuete.

E se il tumore non può essere asportato chirurgicamente?

Se il tumore si è diffuso dal fegato ad altri organi o non può essere rimosso chirurgicamente, il migliore trattamento è la chemioterapia.

Ad alcuni pazienti potrebbe essere chiesto il consenso per inserirli in studi, che si definiscono clinici, che sperimentano nuovi protocolli di trattamento, che possono prevedere la somministrazione di nuovi chemioterapici o di nuove combinazioni di farmaci diversi. A volte anche i trattamenti con irradiazione sono inseriti negli studi clinici.

Ogni volta che usciranno sul mercato nuovi farmaci più efficaci, sarà possibile rivedere le opzioni terapeutiche per il trattamento del cancro del fegato. Il vostro oncologo medico discuterà con voi e con i vostri familiari i rischi e i benefici dei vari trattamenti. Non esitate a porre tutte le eventuali domande relativamente al cancro o al trattamento, in modo che possiate capire a fondo la situazione ed essere sicuri della decisione che prenderete.

Molti malati sono a conoscenza delle statistiche circa l'aspettativa di vita, o prognosi, in presenza di carcinoma epatico. Quantunque le statistiche siano utili, possono anche essere fuorvianti. Se nutrite dei dubbi circa la vostra prognosi, esternateli all'oncologo. Costui è l'unica persona che conosce il vostro caso abbastanza bene da potersi esprimere nel merito.

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