Non so cosa dire
Una diagnosi di tumore rappresenta un evento critico non soltanto per il paziente, ma anche per la sua famiglia e per i suoi amici, che possono sentirsi in difficoltà, non sapendo cosa fare, o cosa dire.
Questo libretto raccoglie dei suggerimenti e degli spunti di riflessione, utili a trovare il proprio modo di essere di aiuto e di supportare un amico o un familiare che sta affrontando la malattia oncologica.
Rielaborazione critica del testo e prefazione: R. Tancredi (psicologa, responsabile del servizio di accoglienza e supporto psicologico Aimac)
Questa pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del Progetto SION “Program of information to cancer patients” finanziato dalla Stavros Niarchos Foundation (www.snf.org).
Ultima edizione: maggio 2018
"Non so cosa dire" è un'affermazione che, durante la pluriennale esperienza a fianco delle persone che affrontano il tumore, spesso abbiamo accolto, certamente compreso e, talvolta, anche condiviso. Proprio la quotidiana attività di accoglienza, ascolto e supporto psicologico presso l'helpline di Aimac ci ha insegnato che ‘esserci' è la prima cosa, esserci quando l'altro domanda di noi in un momento critico e, spesso, doloroso.
La maggior parte di noi non sa cosa dire; tuttavia, la cosa più importante non è ciò che diciamo, ma come ascoltiamo.
Volete aiutare il vostro amico o parente, ma non sapete quale sia la cosa migliore da fare? Bene, forse il punto più logico da cui cominciare è quello di parlare e ascoltarlo. Esistono, infatti, tre ottime fondamentali ragioni per parlare e, naturalmente, per ascoltare.
Esistono quattro principali ostacoli alla libera comunicazione tra la persona malata e voi:
- il malato vuole parlare ma voi non ve la sentite;
- il malato non vuole parlare ma voi insistete per farlo;
- il malato vuole parlare ma ha delle remore e voi non sapete come sollecitarlo ad aprirsi;
- il malato sembra non avere voglia parlare, ma in realtà ne ha bisogno, e voi non sapete quale sia la cosa migliore da fare, ovvero se assecondare il suo silenzio o se spronarlo, invece, a parlare.
Il ‘buon ascoltatore' può essere definito come colui che ha un approccio alla conversazione sia con la dimensione fisica sia con quella psicologica. A volte, molti degli imbarazzanti vuoti di comunicazione che si creano durante uno scambio interpersonale, sono causati dal fatto che ignoriamo le poche, semplici regole che favoriscono la libera comunicazione.
Può essere di grande aiuto per voi tentare di comprendere ciò che il vostro parente o amico sta provando e rendervi conto delle paure che sta vivendo. Naturalmente sono molti, moltissimi, i diversi aspetti di una malattia che possono indurre paura. E quando la diagnosi è quella di tumore, le paure possono aumentare ed essere ingigantite. Sono tante le paure che possono arrovellare la mente di un paziente oncologico, e quelle che vi segnaliamo di seguito vogliono essere solo degli esempi. Sappiate, però, che sono assolutamente comuni e naturali. Ciò che amplifica il disagio e la sofferenza è non aver nessuno con cui poterne parlare. Ecco perché potete essere una risorsa preziosa per il vostro amico o parente.
Suggerimenti pratici
Una delle sensazioni più comuni di amici e parenti, che desiderano sostenere un malato di cancro, è non sapere da che parte cominciare, nonostante le migliori intenzioni. In questo capitolo seguiremo un percorso logico che potete imitare e che vi aiuterà a stabilire dove il vostro aiuto è più prezioso e da dove cominciare.
Questi suggerimenti valgono in particolare per gli amici al di fuori della cerchia familiare e parentale che sono quelli maggiormente chiamati a svolgere funzioni di supporto.
Quando ad un parente o a un amico viene comunicato che ha un tumore, è una condizione comune sentirsi sopraffatti da mille sensazioni negative e difficoltà, ma ci auguriamo che il contenuto di questo libretto vi abbia fatto comprendere quanto, con la vostra presenza, potete essere una risorsa preziosa. Ricordate sempre che i fatti placano le paure, che vi aiuterà di più "occuparvi" che "preoccuparvi". Potete aiutare il vostro caro a inquadrare i fatti nella giusta prospettiva. Ascoltando che cosa lo preoccupa maggiormente e aiutandolo a ottenere le corrette informazioni e a capirle, potrete ricoprire un ruolo chiave nel sistema di supporto di cui ha bisogno. Questa è senza dubbio una delle cose più importanti che una persona può fare per un'altra.
Revisione critica del testo: Roberta Tancredi - Aimac
Questa pubblicazione è stata realizzata nell’ambito del Progetto SION “Program of information to cancer patients” finanziato dalla Stavros Niarchos Foundation (www.snf.org).
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