Nel contesto di questo libretto i seguenti termini saranno utilizzati con il significato indicato a fianco.
Trattamenti: con tale termine si indicano tutte quelle pratiche che possono migliorare le condizioni fisiche e la qualità della vita del paziente anche se non vi è certezza sulla loro reale capacità di favorire la guarigione. I trattamenti possono essere:
- convenzionali: sono quelli utilizzati dai medici (chirurgia, radioterapia e chemioterapia), che sono stati validati da numerosi studi clinici e la cui efficacia è universalmente riconosciuta;.
- non convenzionali: sono tutti i metodi che non rientrano tra i trattamenti convenzionali. Si suddividono in:
a) trattamenti complementari: sono utilizzati come integrazione o, come indica la definizione, complemento ai trattamenti convenzionali;
b) trattamenti alternativi: sono utilizzati in sostituzione dei trattamenti convenzionali.
Gli approcci terapeutici globali che coinvolgono il corpo, la mente e lo spirito (medicina cinese, ayurvedica, ecc.) possono essere classificati come trattamenti integrati.
La distinzione tra trattamenti complementari e alternativi non è rigorosa; in ogni caso è sempre bene considerare ‘alternativo’ tutto ciò che viene usato in sostituzione delle terapie convenzionali e per tale motivo la scelta deve essere sempre condivisa con il medico curante.
Presso varie strutture del Servizio Sanitario Nazionale sono disponibili alcuni trattamenti complementari - prevalentemente agopuntura, omeopatia, fitoterapia, medicina tradizionale cinese, floriterapia di Bach, massaggi shiatsu, riflessologia plantare, omotossicologia ma anche tai chi, qi gong, reiki, meditazione, mindfulness, musicoterapia, arteterapia.
Una nota a parte merita l’ipertermia, una forma di trattamento che utilizza le proprietà terapeutiche del calore, la cui efficacia, pur supportata da numerosi studi scientifici, non è stata ancora universalmente riconosciuta al punto da inserirla nei protocolli terapeutici antitumorali.