Che cos’è
Principali fattori di rischio
La diagnosi
Come si cura
Il mesotelioma come malattia professionale
Che cos’è
Il mesotelioma è una rara forma di tumore a carico della pleura o del peritoneo, le membrane che rivestono il torace e l’addome, rispettivamente.
Il mesotelioma pleurico è molto più frequente (circa l’80% dei casi) di quello peritoneale e pericardico. Il tumore può interessare anche organi diversi come tunica vaginale del testicolo e fegato.
Pur essendo molto rare, queste forme sono però particolarmente insidiose, perché, generalmente, non danno luogo a sintomi precoci di qualche rilievo e la malattia si manifesta quando ha raggiunto uno stadio avanzato, refrattario a qualunque forma di terapia.
Principali fattori di rischio
La maggior parte di coloro che sviluppano il mesotelioma ha svolto un’attività lavorativa, durante la quale è venuto a contatto con l’amianto, o ha vissuto in zone in cui lo ha inalato o ingerito. Il tempo di latenza tra esposizione e manifestazioni cliniche può essere molto lungo. Altri fattori di rischio sono:
- frequentare soggetti che lavorano a contatto con l’amianto;
- l’esposizione ad un determinato virus.
La diagnosi
Nel mesotelioma pleurico, la forma più frequente, i sintomi più frequenti sono: affanno dovuto al versamento pleurico, tosse e dolore toracico, deglutizione difficile, gonfiore del collo e del viso, cui si associano stato generale di malessere e perdita di peso.
La diagnosi di mesotelioma è spesso difficile. Esame fisico, radiografia del torace, tomografia computerizzata o risonanza magnetica sono di regola. Se si osserva ispessimento della pleura in un soggetto esposto all’amianto che presenta i sintomi descritti, la diagnosi di mesotelioma è probabile. La tomografia a emissione di positroni consente di ottenere informazioni diagnostiche più precise rispetto a tomografia computerizzata e risonanza magnetica.
La diagnosi può essere confermata dopo l’analisi al microscopio di un campione di tessuto prelevato praticando una piccola incisione nella parete toracica o in quella addominale (biopsia). Se il versamento pleurico o l’ascite sono presenti in quantità sufficienti, è possibile aspirare il fluido con una siringa e tentare di isolare le cellule in esso contenute per eseguire un esame citopatologico. L’assenza di cellule maligne, tuttavia, non esclude del tutto la presenza di un mesotelioma, ma rende la diagnosi meno probabile, specialmente se sono presenti anche segni di malattie come la tubercolosi, o altre malattie infettive dell’apparato respiratorio o degli organi addominali o anche un’insufficienza cardiaca di grado avanzato. L’esame citologico è indicativo, ma è necessaria la conferma diagnostica mediante un esame istologico su un campione bioptico adeguato.
Come si cura
Come per tutti i tipi di tumore, il trattamento del mesotelioma si basa sulle tre metodologie tradizionali - chirurgia, radioterapia e chemioterapia - da sole o in combinazione.
Chirurgia
Non è considerata di grande successo, specialmente se utilizzata da sola, mentre le possibilità di successo aumentano se si combina con la radioterapia e chemioterapia. L’intervento chirurgico più diffusamente praticato è la pleurectomia, vale a dire l’asportazione di tratti, più o meno ampi, di pleura. Meno frequente è la pratica d’interventi più demolitivi come la pneumonectomia extra-pleurica in cui il chirurgo asporta il polmone, la pleura, parte della parete toracica e, se necessario, parte del diaframma e del pericardio.
Radioterapia
Si attua dopo l’intervento chirurgico, eventualmente in combinazione con la chemioterapia, a con- dizione che il mesotelioma sia localizzato e le condizioni del paziente consentano un intervento chirurgico radicale. Lo scopo del trattamento combinato con radioterapia e chemioterapia dopo l’intervento è di consolidare gli effetti della chirurgia, prolungando l’aspettativa di vita che in taluni casi può superare anche i 5 anni.
Per quanto il mesotelioma sia considerato piuttosto resistente alla sola radioterapia, questa può essere praticata a scopo palliativo per risolvere le conseguenze della crescita del tumore (tipicamente, l’ostruzione di un gros- so vaso sanguigno) oppure per ridurre il dolore dovuto all’infiltrazione della parete toracica.
Chemioterapia
Secondo alcuni studi clinici relativamente recenti, può essere considerata come il solo trattamento in grado di prolungare la vita del paziente, migliorandone anche la qualità.
Restano, comunque, ancora molte incognite sulla chemioterapia, principalmente sull’opportunità di iniziarla subito alla diagnosi o alla comparsa dei sintomi legati al tumore, e sul numero di cicli da effettuare.
Chemioterapia intraoperativa intraperitoneale ad alta temperatura
Si tratta di una procedura sperimentale che consiste nella somministrazione, direttamente nella cavità peritoneale dopo rimozione chirurgica quanto più ampia possibile della massa tumorale, di una soluzione di farmaci chemioterapici riscaldati a una temperatura compresa tra 40° e 48° C. Il principio è che la temperatura elevata con- sente una maggiore concentrazione del farmaco, ne garantisce una sua migliore diffusione nei tessuti e ha anche un’azione dannosa sulle cellule neoplastiche, più suscettibili delle cellule normali al calore. La procedura è utilizza- bile anche nel mesotelioma pleurico. Gli effetti collaterali possono essere severi.
Il mesotelioma come malattia professionale
Si definisce malattia professionale “qualsiasi stato morboso che possa essere posto in rapporto causale con lo svolgimento di una qualsiasi attività lavorativa”. Ciò significa che è contratta a causa dell’esposizione a fattori di rischio di natura fisica, chimica e biologica presenti nel luogo di lavoro (cosiddetto rischio ambientale) o a causa dell’attività lavorativa svolta.
Il mesotelioma pleurico può essere causato dall’esposizione professionale – anche se breve e di moderata intensità - all’amianto. La malattia presenta, inoltre, un periodo medio di latenza molto lungo che può arrivare fino a quarant’anni.
Secondo determinati parametri indicati dalla legge, le malattie professionali sono suddivise in due gruppi: malattie tabellate e non tabellate.
Le prime sono contratte nell’esercizio e a causa di determinate lavorazioni, elencate in tabelle allegate a specifici provvedimenti legislativi. Per tali malattie vige la cosiddetta ‘presunzione legale dell’origine professionale’, mentre per quelle non tabellate il lavoratore deve fornire la prova di essersi ammalato a causa del lavoro.
Il mesotelioma è incluso tra le malattie tabellate; pertanto, l’origine professionale della malattia è sorretta da presunzione legale.
Ciò significa che è sufficiente che il lavoratore dimostri di essere stato adibito a lavorazioni che lo hanno esposto all’azione delle fibre di amianto perché sia riconosciuto il nesso di causalità con l’insorgenza del mesotelioma. Sarà l’Istituto Nazionale per l’Assicurazione contro gli Infortuni sul Lavoro (INAIL) a dover provare che la malattia non ha origine professionale.
Gli individui che sviluppano il mesotelioma a seguito di esposizione all’amianto ma non per ragioni di lavoro hanno comunque la possibilità di richiedere un risarcimento in sede civile nei confronti dei responsabili.
Nel caso in cui si sospetti che la malattia derivi dall’esposizione alle particelle di amianto presenti nel luogo in cui si è vissuto o si vive, anzi, se si è a conoscenza di altri casi verificatisi nella zona, potrebbe essere opportuno denunciare il fatto alle autorità competenti perché provvedano a bonificare la zona. Inoltre, se si hanno le prove per dimostrare che sussista la responsabilità di un soggetto o di un ente colpevole dell’inquinamento ambientale da asbesto, è possibile agire in giudizio per ottenere il risarcimento dei danni subiti in sede civile.
La sentenza del 13 febbraio 2012 con la quale Tribunale di Torino ha condannato i responsabili dell’Eternit a sedici anni per disastro ambientale doloso e omissione volontaria di cautele antinfortunistiche sui luoghi di lavoro, oltre che al risarcimento dei danni civili in favore delle vittime dell’amianto, costituisce un importante precedente cui fare riferimento.
Questa scheda sintetica è stata estratta da:
- Libretto della Collana del Girasole di Aimac “Il mesotelioma”, ultima edizione gennaio 2013
- Profilo DST “Il mesotelioma”, tradotto dal PDQ del National Cancer Institute, ultima revisione dicembre 2012
Aimac è grata ad AIOM (Associazione Italiana di Oncologia Medica) Giovani e in particolare alla Dott. Giulia Pasello (Oncologia Medica II, Istituto Oncologico Veneto – Padova) per la revisione critica del testo.