Quando il rischio che la malattia si ripresenti dopo il trattamento è molto basso, lo specialista può consigliare la strategia cosiddetta di sorveglianza attiva. In pratica, dovrete sottoporvi a controlli periodici in modo che la recidiva possa essere identificata fin dalle fasi iniziali. Ciò vuol dire che non sarete sottoposti ad alcun trattamento, a meno che, durante i controlli, le analisi del sangue non evidenzino un aumento dei livelli dei marcatori tumorali o le indagini strumentali mostrino che la malattia si è ripresentata. Questo fortunatamente avviene in un numero limitato di pazienti, mentre la maggioranza rimarrà senza evidenza di malattia.
Se questa è la decisione terapeutica, condivisa con i medici che vi seguono, è estremamente importante presentarsi alle visite di controllo perché solo così sarà possibile diagnosticare tempestivamente un’eventuale recidiva. La sorveglianza attiva prevede l’esecuzione periodica di alcune analisi del sangue, di radiografie del torace e anche della TC. In più, in occasione di ogni appuntamento, il medico vi visiterà, potrà esaminare il testicolo residuo e vi farà domande sulle vostre condizioni.
Con il passare del tempo, i controlli diventeranno meno frequenti perché il rischio di recidiva diminuisce. È importante informare sempre il medico in caso di nuovi problemi oppure se i sintomi persistono oppure se si hanno difficoltà psicologiche o disturbi sessuali.