Siamo consapevoli del fatto che gli argomenti trattati in questo libretto sono dolorosi per chi, mamma o papà, si trovi a gestire la comunicazione della malattia con i propri figli: la tendenza di ogni genitore è, ragionevolmente, quella di proteggerli dalla sofferenza. Spesso, però, una buona comunicazione si rivela più terapeutica dell'assenza di comunicazione, perché fa sentire i figli più coinvolti, più partecipi e meno trascurati e abbandonati. Non va dimenticato, infatti, che la situazione ‘parla' da sola, attraverso cambiamenti, assenze, malessere, e che la non comprensione di quanto accade può far sentire i bambini in colpa, non abbastanza amati, oltre che indurli a farsi un'idea a volte peggiore della realtà. Ai genitori spetta un compito non facile, e nessuno può rimproverarli se non ci riescono per il troppo amore che nutrono per i propri figli.
Quanto riportato in questo libretto vuole essere, in maniera indicativa, un esempio dei possibili comportamenti da adottare in tali circostanze. Naturalmente, ogni famiglia ha la sua storia, le sue esperienze, le sue abitudini, le sue emozioni: per tutte queste ragioni nessuno meglio di voi potrà trovare le risposte che più si adattano ai vostri figli e alla vostra famiglia.