La rivoluzione dei farmaci biologici in medicina inizia nel 1982, quando – utilizzando come “produttore” il batterio Escherichia coli, nel quale era stato introdotto un particolare gene – si iniziò a produrre il primo farmaco biotecnologico, l’insulina ricombinante: una metodica capace di dar luogo ad un farmaco che ha rivoluzionato la cura di milioni di pazienti diabetici, consentendo un grande miglioramento della loro qualità di vita.

Da quel momento, in tutto il mondo milioni di pazienti hanno beneficiato dei medicinali biologici approvati per la cura o la prevenzione di molte gravi malattie, tra le quali diverse forme di tumore. Tra i principali farmaci biologici si possono oggi annoverare diversi antitumorali di grande importanza, quelli per la cura di malattie autoimmuni come l’artrite reumatoide, farmaci per il diabete e per i difetti della coagulazione.

I farmaci biologici costituiscono oggi il 20% dei farmaci in commercio e il 50% di quelli in via di sviluppo. In molti casi rappresentano l’unica opzione terapeutica per patologie rilevanti e diffuse come anemia, fibrosi cistica e diverse forme di tumore. Sono, inoltre, tra le più importanti armi a disposizione nella lotta alle malattie rare di origine genetica.

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