È questo il momento in cui molti diventano più consapevoli dei propri sentimenti religiosi o spirituali. Chi ha fede trae spesso da qui la forza per affrontare la malattia, mentre altri, forse per la prima volta nella loro vita, si rendono conto che hanno bisogno di tempo per pensare e discutere i problemi di fede. Forse cominciano a chiedersi se esiste una vita dopo la morte. In questa situazione la preghiera può essere di grande conforto. Molti si sentono sollevati se sanno che altri pregano per loro.
Non rimandate un incontro con il cappellano, il prete, il rabbino, o altri rappresentanti religiosi, solo perché non siete andati a messa regolarmente o perché non siete sicuri di ciò in cui credete. Sono abituati all’incertezza e allo scetticismo e non si stupiranno; il loro compito è quello di confortarvi e di aiutarvi a raggiungere una maggiore verità interiore.