Il controllo dei sintomi è importante per tutti i pazienti che ricevono la diagnosi di mieloma. Il medico prescriverà controlli periodici, comprendenti analisi del sangue e scansioni radiologiche, e darà informazioni sul modo in cui il mieloma si ripercuote sull’organismo. Non tutti i pazienti sviluppano sintomi e in alcuni casi si tratta di manifestazioni di lieve entità. È quindi importante informare il medico se si hanno problemi particolari, quali, ad esempio:
- dolore osseo;
- compressione del midollo spinale (ad esempio, difficoltà di movimento degli arti);
- innalzamento dei livelli di calcio nel sangue;
- stanchezza;
- anemia e infezioni;
- problemi renali;
- sindrome da iperviscosità;
- tromboembolismo;
- difficoltà a mangiare;
- effetti sui nervi (neuropatia periferica).
Si riportano di seguito alcuni consigli sul modo in cui gestire questi sintomi.
Localizzazioni ossee e dolore
Il sintomo più comune del mieloma è il dolore osseo: circa 7 pazienti su 10 (70%) riferiscono dolore localizzato alla vertebre lombosacrali o alle coste, ma possono essere interessate anche altre ossa, quali ad esempio il cranio o il bacino.
Le cellule di mieloma accelerano la distruzione delle cellule del tessuto osseo, rallentando al contempo la produzione di nuove cellule che le sostituiscano. Ciò fa sì che le ossa si indeboliscano fino talvolta a fratturarsi. È importante informare il medico se si avverte dolore in modo che possano intervenire per alleviarlo.
I medici specialisti nel controllo del dolore e di altri sintomi causati dal tumore vengono talvolta denominati palliativisti o esperti in cure palliative. Anche gli infermieri che collaborano con loro sono specializzati in cure palliative. Operano presso ospedali, hospice, unità di cure palliative e cliniche specializzate nel trattamento del dolore cronico. Il palliativista collabora con l’oncologo e con il medico di base per assicurare il migliore controllo del dolore. È importante ricordare che è quasi sempre possibile alleviare il dolore oncologico.
Innanzitutto il medico esegue una valutazione del dolore. Questa sarà ripetuta nel corso del trattamento per verificare che il dolore sia sotto controllo.
Il trattamento per il controllo del dolore può consistere in somministrazione di antidolorifici per trattare differenti tipi di dolore, bifosfonati, radioterapia e chirurgia.
Per approfondire:Maggiori informazioni sulla terapia del dolore sono disponibili su La terapia e il controllo del dolore. |
Antidolorifici: sono disponibili diversi farmaci per il trattamento dei diversi tipi e livelli di dolore. Possono essere in compresse, in forma liquida oppure di cerotto. Possono essere somministrati anche per iniezione o infusione in una vena.
Un gruppo di farmaci denominati antinfiammatori non steroidei (ad esempio ibuprofene) possono causare un danno renale nei pazienti affetti da mieloma. Consultare sempre il medico prima di assumerli.
Bifosfonati: sono farmaci in grado di facilitare la ricalcificazione delle ossa; è possibile un effetto favorevole sul dolore. Possono contribuire anche a ridurre l’eccesso di calcio nel sangue (ipercalcemia). Essendo in grado di rallentare la compromissione delle ossa, il trattamento con i bifosfonati può essere iniziato prima che insorgano problemi. La ricerca ha dimostrato che alcuni bifosfonati possono essere utili anche nel trattamento del mieloma.
I bifosfonati utilizzati più spesso nel trattamento del mieloma sono acido zoledronico (Zometa®), pamidronato (Aredia®) e sodio clodronato (Bonefos®, Clasteon®, Loron®).
I bifosfonati possono essere somministrati per infusione in vena una volta al mese oppure in compresse. In questo caso è molto importante attenersi rigorosamente alle istruzioni. In genere, gli effetti collaterali sono lievi (nausea, febbre dopo l’infusione). Un effetto collaterale molto raro dei bifosfonati è l’osteonecrosi della mascella, un processo degenerativo che parte dall’interruzione o riduzione dell’afflusso di sangue e arriva fino alla morte del tessuto osseo. Vi sarà consigliato di consultare il dentista prima di iniziare il trattamento.
Radioterapia: consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia per distruggere le cellule del mieloma, cercando al tempo stesso di danneggiare il meno possibile le cellule normali. Le radiazioni possono essere indirizzate sulle ossa indebolite dal mieloma. La radioterapia riesce spesso a ridurre il dolore a livello osseo e anche a riparare il tessuto osseo danneggiato.
Possono essere sufficienti uno o due trattamenti.
La radioterapia può essere utile anche in presenza di compressione del midollo spinale. Nel trattamento del mieloma avanzato, se la chemioterapia non ha più effetto, la radioterapia può essere utile per ridurre i sintomi e controllare la malattia per qualche tempo.
La radioterapia per il mieloma può causare alcuni effetti collaterali, che si possono alleviare con trattamenti opportuni e che di solito scompaiono alla fine della radioterapia. È sempre bene informare il medico.
Per approfondire:Maggiori informazioni sulla radioterapia sono disponibili su La radioterapia. |
Chirurgia: in taluni casi è necessario ricorrere alla chirurgia per riparare un osso che si è fratturato o lesionato a causa del mieloma. In questo caso il chirurgo può intervenire applicando un perno o una placca di metallo, che una volta in sede non è percettibile né visibile (se non ai raggi X).
Se le ossa della colonna vertebrale (vertebre) sono indebolite dal mieloma, possono collassare a seguito di una frattura da compressione. Ciò può causare dolore, difficoltà motorie e una diminuzione dell’altezza. La somministrazione di analgesici, il riposo a letto e l’uso di un busto per la colonna vertebrale possono dare giovamento. Le fratture da compressione della colonna vertebrale possono essere trattate anche chirurgicamente, effettuando una stabilizzazione, che allevia anche il dolore causato dalla frattura. Possono essere effettuati anche interventi di consolidamento con iniezione nelle vertebre lesionate di un particolare tipo di cemento osseo (vertebroplastica, cifoplastica). Questa tecnica migliora la resistenza delle vertebre, alleviando in tal modo il dolore e aiutando il paziente a muoversi più facilmente.
Di solito, comunque, si fa ricorso alla chirurgia dopo aver tentato altri metodi di controllo del dolore.
Il palliativista potrebbe proporre anche altre modalità di trattamento, tra le quali: fisioterapia, blocco nervoso, TENS, tecniche di rilassamento.
Compressione del midollo spinale
Il mieloma si sviluppa nelle ossa della colonna vertebrale. Le ossa quindi tendono a indebolirsi, mentre la massa tumorale può comprimere il midollo spinale. Si parla quindi di compressione del midollo spinale, che può causare dolore, debolezza muscolare e talvolta formicolio e intorpidimento agli arti. Se è interessata la porzione lombosacrale, ossia la parte terminale, della colonna vertebrale, possono comparire anche problemi intestinali o alla vescica.
Se si accusano questi sintomi, è molto importante informare immediatamente il medico in modo che possa intervenire al più presto possibile.
La compressione del midollo spinale è trattata di solito con la somministrazione di steroidi e la radioterapia. In alcuni casi, si può attuare una chemioterapia per ridurre la pressione esercitata sul midollo spinale. In altri casi si deve fare ricorso all’intervento chirurgico per riparare o rimuovere l’osso interessato.
Innalzamento dei livelli di calcio (ipercalcemia)
Le ossa danneggiate dalle cellule di mieloma possono rilasciare del calcio nel sangue. L’innalzamento dei livelli di calcio nel sangue, che prende il nome di ipercalcemia, determina sintomi quali nausea, sete, stordimento, malessere, stitichezza. In alcuni casi, l’ipercalcemia è scoperta all’analisi del sangue prima che compaiano sintomi.
Il medico può suggerire di bere molta acqua e vi potrà sottoporre anche a infusione di liquidi in una vena del braccio o nel catetere venoso centrale o periferico.
Per ridurre rapidamente i livelli di calcio nel sangue si può somministrare anche un bifosfonato per infusione vena per qualche ora. Ciò riporta il calcio a valori normali entro 2-3 giorni. Se i livelli di calcio risalgono di nuovo, si dovrà ripetere l’infusione di bifosfonato.
Stanchezza
Molti pazienti affetti da mieloma si sentono stanchi e privi di forze per fare le cose che normalmente farebbero. Ciò può essere causato dall’anemia (v. sotto) oppure essere un effetto collaterale del trattamento. Sarà il corpo a dire quando è necessario riposare, l’importante è sforzarsi di condurre una vita normale nei limiti delle proprie capacità.
Anemia e infezioni
L’anemia consiste in un calo del numero di globuli rossi nel sangue. È un sintomo comune nelle persone affette da mieloma. Può far sentire molto stanchi e potreste accusare anche mancanza di respiro.
Il mieloma può ridurre il numero di globuli rossi prodotti nel midollo osseo. Talvolta l’anemia può essere causata dal trattamento (chemioterapia).
In questo caso il medico può proporre trasfusioni di sangue. Se si ha già un catetere venoso, il sangue viene infuso tramite quello, altrimenti in una vena del braccio. Se sono presenti problemi renali, il medico può proporre la somministrazione di eritropoietina, un farmaco che stimola il midollo osseo a produrre globuli rossi, anziché la trasfusione di sangue. L’eritropoietina si somministra per iniezione sottocutanea.
In alcuni casi, il mieloma e alcuni trattamenti possono ridurre anche il numero dei globuli bianchi, le cellule che aiutano l’organismo a combattere le infezioni. Al primo segno di infezione o di febbre è importante contattare immediatamente il medico per farsi prescrivere antibiotici in grado di debellare l’infezione. Il medico può prescrivere anche farmaci profilattici per prevenire l’infezione oppure consigliare vaccini (ad esempio il vaccino antinfluenzale).
Problemi renali
La paraproteina e le catene leggere prodotte dal mieloma possono impedire ai reni di filtrare adeguatamente il sangue. Anche l’accumulo di calcio conseguente all’indebolimento delle ossa può causare problemi renali.
Se i reni sono compromessi, i fluidi saranno somministrati per infusione in vena, aiutando in tal modo l’organismo a espellere i residui con le urine. Per prevenire problemi renali è consigliabile bere molta acqua, possibilmente almeno tre litri al giorno. Consultare il medico prima di assumere gli antinfiammatori non steroidei.
Se il danno renale è giudicato grave, evento in verità piuttosto raro, i reni possono bloccarsi contemporaneamente. Si parla in questo caso di insufficienza renale acuta. In tal caso il sangue non viene più filtrato correttamente, il flusso di urina cessa e cominciano ad accumularsi liquidi nell’organismo. Sarà quindi necessario filtrare il sangue tramite una macchina attraverso la procedura di dialisi.
Sindrome da iperviscosità
In rari casi, il mieloma causa un innalzamento molto sensibile dei livelli di paraproteina nel sangue. Ciò significa che il sangue può diventare più denso del normale. Si parla quindi di sindrome da iperviscosità. I sintomi possono essere mal di testa, stordimento, vertigini, problemi di vista e sanguinamenti. Può essere necessaria una plasmaferesi, una procedura che contribuisce a eliminare le paraproteine in eccesso dal sangue.
Tromboembolismo
Il mieloma può accrescere il rischio di sviluppare trombi (trombosi), che può essere ulteriormente aumentato da alcune terapie. Un trombo può causare sintomi tra cui dolore, rossore e gonfiore a una gamba, mancanza di respiro e dolore al petto in caso di distacco di una parte del trombo con successiva migrazione attraverso il sistema circolatorio ai vasi polmonari (embolia polmonare).
I trombi possono essere molto gravi, quindi è importante informare il medico al più presto se si avverte uno qualunque dei suddetti sintomi. La maggior parte dei trombi si risolve con successo con i farmaci che fluidificano il sangue.
Difficoltà a mangiare
Il mieloma e alcuni trattamenti possono causare nausea e perdita di appetito (inappetenza).
Farmaci quali antidolorifici e antibiotici possono provocare la nausea. Anche problemi fisici quali la stitichezza o l’innalzamento dei livelli di calcio possono provocare la nausea. Sono disponibili oggi diversi farmaci antiemetici in grado di prevenire e controllare efficacemente la nausea, che il medico potrà prescrivervi. Informatelo se la nausea persiste in modo che possa cambiare la terapia.
Per stimolare l’appetito, è bene mangiare poco, ma spesso. Tenere sempre a portata di mano spuntini da mangiare quando avvertite un senso di fame, come, ad esempio, frutta secca, parmigiano o pane.
È importante mangiare bene durante i trattamenti. Se avete difficoltà a mangiare, il medico potrà inviarvi da uno specialista nutrizionista. Possono giovare supplementi nutrizionali orali iperproteici e ipercalorici da affiancare alla dieta quotidiana.
Per approfondireMaggiori informazioni sugli aspetti nutrizionali sono disponibili su La nutrizione nel malato oncologico |
Effetti sui nervi (neuropatia periferica)
Il mieloma e i trattamenti possono compromettere i nervi delle mani o dei piedi. In conseguenza di ciò potreste accusare formicolio o quella sensazione che è descritta come ‘puntura di aghi’. Questo fenomeno prende il nome di neuropatia periferica, che può rendere difficili i movimenti sottili, quali ad esempio allacciarsi i bottoni.
È importante informare il medico se ciò accade. Se la causa è il trattamento, potrebbe essere necessario cambiarlo. Di solito la neuropatia periferica migliora alla conclusione del trattamento, ma talvolta può essere permanente.