Il medico di base, l’oncologo o il fisiatra sono in grado di stabilire se è presente un linfedema. Per questo vogliono sapere se sono presenti altri segni o sintomi, esaminano l’arto o l’area interessati ed eventualmente richiedono esami strumentali soprattutto per escludere altre possibili cause.
In alcuni casi, gli esami strumentali possono essere utili anche per stabilire se il linfedema è dovuto alla massa tumorale che comprime o invade i linfonodi oppure alla loro rimozione o danneggiamento per le terapie seguite. Una volta posta la diagnosi, si è inviati all’attenzione di un fisiatra per una valutazione completa del linfedema e la prescrizione della terapia. Il trattamento del linfedema è, infatti, multidisciplinare e coinvolge vari specialisti, che collaborano, ciascuno per le proprie competenze, alla realizzazione del progetto riabilitativo individuale del paziente.
Il metodo più semplice per stabilire il grado del linfedema (lieve, moderato o severo) è la misurazione della circonferenza dell’arto in diversi punti. Lo stadio del linfedema viene, invece, stabilito sulla base di altri criteri. Infine si valuta l’influenza del linfedema sulla capacità di movimento attivo e di svolgimento delle normali attività della vita quotidiana, eventualmente con l’ausilio di test più specifici.