Chirurgia, ablazione con iodio radioattivo e radioterapiapossono essere praticati singolarmente o in combinazione. Molte forme di cancro della tiroide possono essere trattate, di solito con ottimi risultati, e la maggior parte dei pazienti arriva alla guarigione completa.
È importante informare i medici se si praticano altri trattamenti, sia contro il tumore sia più semplicemente perché ‘fanno sentire meglio’; giacché molte sostanze, anche di uso comune, possono interferire con i farmaci, è fondamentale, per chi deve elaborare un trattamento, conoscere esattamente di che cosa il paziente fa uso.
Pianificazione del trattamento
Un’équipe composta da vari specialisti - tra cui un chirurgo specializzato nella chirurgia dei tumori della tiroide, un endocrinologo-oncologo, un medico specialista in medicina nucleare (che, nel caso dei carcinomi papillari e follicolari, è responsabile della somministrazione della terapia ablativa con radioiodio, v. pag. 25), un anatomo-patologo, ed eventualmente anche un infermiere specializzato nel trattamento dei pazienti oncologici, un nutrizionista, un dietista, un fisioterapista e uno psicologo - elabora il piano di trattamento tenendo conto di vari fattori quali l'età e le condizioni generali del paziente, il tipo e lo stadio del tumore.
Il consenso informato
Prima di procedere a qualunque trattamento il medico ha il dovere di spiegare al paziente nei dettagli lo scopo, le modalità e le conseguenze che questo potrebbe avere; quindi, gli chiederà di firmare un apposito modulo di consenso, con il quale autorizza il personale sanitario ad attuare tutte le procedure necessarie. Nessun trattamento può essere attuato senza il consenso del paziente e prima di firmare l’apposito modulo dovrà avere ricevuto tutte le informazioni necessarie su tipo e durata del trattamento consigliato; vantaggi e svantaggi; eventuali alternative terapeutiche disponibili; rischi o effetti collaterali significativi.
Se le informazioni che ha ricevuto non sono chiare, il paziente non deve avere timore di chiedere che gli siano ripetute. Alcuni trattamenti oncologici sono complessi, per cui i medici sono abituati a spiegare le modalità di trattamento più volte finché i pazienti hanno compreso perfettamente in che cosa consistono e che cosa comportano.
È un diritto del paziente chiedere chiarimenti perché è importante che abbia la consapevolezza di come il trattamento sarà effettuato e di quali conseguenze avrà. Se pensa di non essere in grado di decidere subito, può sempre chiedere che gli sia lasciato altro tempo per riflettere.
Può anche decidere di rifiutare il trattamento. In questo caso il medico gli spiegherà quali conseguenze potrebbe avere tale decisione. L’importante è informare il medico o l’infermiere, che ne prenderanno nota nella documentazione clinica. Non è necessario fornire alcuna spiegazione per la decisione di rifiutare il trattamento, ma è utile condividere con i medici le proprie preoccupazioni in modo che possano offrire i consigli più opportuni.