La paziente è incoraggiata ad alzarsi e a camminare quanto prima possibile. Se alla ferita è stato applicato un tubicino di drenaggio, questo è rimosso alcuni giorni dopo l’intervento, ma le dimissioni sono possibili anche se è ancora in sede.
Degenza: la sua durata dipende dalla tecnica chirurgica. Non si possono escludere a priori eventuali complicanze che prolunghino i tempi di degenza.
Dolore o fastidio: nei primi giorni dopo l’intervento è possibile avvertire dolore o fastidio intorno alla ferita e sotto il braccio, per alleviare i quali la paziente riceve degli analgesici. Questi sintomi scompaiono dopo qualche settimana, ma se persistono, la paziente deve informare il medico curante, affinché possa somministrarle analgesici efficaci. Talvolta il dolore al braccio persiste per molto tempo e in tal caso è bene informare l’oncologo, che invierà la paziente a uno specialista nel controllo del dolore.
A volte il dolore si trasmette come una frustata dall’ascella al palmo della mano ed è talmente intenso da impedire anche i più piccoli movimenti del braccio. Ciò è causato dall’indurimento dei vasi linfatici. In tali casi la fisioterapia e talvolta anche una terapia antibiotica possono recare sollievo. Il fastidio di solito scompare gradualmente con il tempo, ma a volte può ripresentarsi.
Rigidità della spalla: si può avvertire soprattutto dopo un intervento di mastectomia. È importante eseguire gli esercizi consigliati dal fisioterapista per preservare la mobilità della spalla.
Gonfiore intorno alla ferita: è causato dalla raccolta di sangue o di linfa. Scompare dopo qualche settimana, ma talvolta potrebbe richiedere l’applicazione di un drenaggio.
Insensibilità e formicolio: la dissezione ascellare causa un trauma ai nervi che irradiano la regione, per cui si possono avvertire insensibilità o formicolio all’avambraccio omolaterale. Di solito questi sintomi si riducono lentamente, ma può rimanere una zona di insensibilità all’ascella e al braccio. Questi stessi sintomi possono presentarsi anche a livello della mammella operata.
Linfedema: lieve gonfiore del braccio o della mano omolaterali che si manifesta dopo un intervento di dissezione ascellare o radioterapia (v. pag. 26). Il rischio di linfedema aumenta dopo dissezione ascellare totale o asportazione di più di quattro linfonodi, seguita da radioterapia dell’ascella.
Cicatrice: tutte le tecniche chirurgiche lasciano una cicatrice e influiscono in maniera diversa sul futuro aspetto estetico della mammella. È questo un punto molto importante e la paziente deve discuterne approfonditamente con il chirurgo. La zona intorno alla cicatrice può dare fastidio e dolore, generalmente di lieve entità, anche dopo diverso tempo dall’intervento.
Protesi mammaria: dopo la mastectomia senza ricostruzione immediatamastectomia senza ricostruzione immediata alla paziente viene consegnata una protesi provvisoria da collocare subito all’interno del reggiseno. Quando la ferita è perfettamente cicatrizzata, si può richiedere la protesi definitiva in silicone, molto simile alla mammella naturale. Il Servizio Sanitario Nazionale fornisce gratuitamente la protesi mammaria esterna alle donne mastectomizzate dietro semplice richiesta corredata da idonea documentazione.
Controlli postoperatori: prima delle dimissioni, viene fissato l’appuntamento per la visita di controllo da effettuare presso l’ambulatorio. È in tale occasione che, generalmente, l’oncologo comunica alla paziente il risultato dell’esame istologico e consiglia il trattamento più indicato per il singolo caso.