Il tumore della mammella non è una malattia unica, ma un insieme di malattie che possono essere molto diverse da paziente a paziente e che possono avere andamento clinico e risposta ai vari tipi di trattamento molto diversi. Per descrivere in maniera precisa la malattia per ogni paziente, sono state elaborate varie classificazioni.
Classificazione basata sulle caratteristiche cellulari: distingue il tumore in base alle cellule da cui ha origine. I tipi principali sono il carcinoma duttale (‘non speciale’), che origina dalle cellule dei dotti, e il carcinoma lobulare, che origina delle cellule dei lobuli.
Classificazione basata sulle caratteristiche biologiche: distingue il tumore rispetto alla presenza o meno nelle cellule tumorali di recettori per gli ormoni femminili estrogeno (ER) e progesterone (PR) e del recettore HER2. Da questo punto di vista, si distinguono 4 sottotipi principali:
- Luminal A e Luminal B: il tumore ha i recettori ER e/o PR;
- HER2-positivo: il tumore ha una grande quantità del recettore HER2;
- Triplo-negativo: il tumore manca di tutti e tre i recettori. Il sottotipo biologico è, oggi, assieme allo stadio di malattia, uno dei due parametri fondamentali in base ai quali si stabiliscono la strategia terapeutica e i farmaci da usare. La positività all’HER2 viene stabilita eseguendo un test di immunoistochimica che identifica la quantità di recettore presente e la esprime sotto forma di punteggio: il tumore è sicuramente HER2-positivo quando il punteggio è pari a 3+; se il punteggio è pari a 2+, è necessario un ulteriore test che cerca l’amplificazione del gene Se questa è presente, il tumore è HER2 positivo. Recentemente è stata introdotta una nuova categoria, i cosiddetti tumori HER2-low, che include i tumori con punteggio 1+ e 2+, ma senza amplificazione del gene HER2.
Classificazione basata sull’estensione della malattia,ossia sullo stadio, distingue i carcinomi invasivi, di qualunque sottotipo cellulare e biologico, in:
- Carcinoma in fase iniziale (stadio I-III): tumore localizzato nella mammella e che, al massimo, ha prodotto metastasi nei linfonodi ascellari, ma non in altri organi. La maggior parte dei tumori della mammella viene scoperta in questa fase, soprattutto se la donna partecipa ai programmi di screening per la diagnosi precoce. Se l’estensione lo consente (stadio I-II), il tumore può essere asportato chirurgicamente, ma, in dipendenza di vari fattori, può essere preferibile praticare una terapia neoadiuvante per massimizzare le probabilità di guarigione.
- Carcinoma localmente avanzato (stadio III): tumore localizzato nella mammella e ai linfonodi locali, che non ha prodotto metastasi in altri organi, ma che è troppo esteso per permetterne l’asportazione chirurgica. In questo caso,
è necessario ricorrere a una terapia neoadiuvante per renderlo operabile in un secondo momento.
- Carcinoma metastatico (stadio IV): tumore che ha sviluppato metastasi in altri organi, generalmente per recidiva della malattia inizialmente curata dopo un tempo variabile da pochi mesi a molti anni. A volte il tumore della mammella è metastatico già alla prima diagnosi. Le nuove terapie consentono oggi di controllare, nella maggioranza dei casi, la malattia spesso per anni e con una buona qualità di vita. Al carcinoma metastatico e alle problematiche connesse è stato dedicato un capitolo a parte.