La sessualità può influenzare la qualità di vita: continuare a viverla in modo sereno deve rappresentare un obiettivo anche per l’anziano. Spesso la malattia comporta un calo del desiderio, un deterioramento qualitativo della sessualità e un peggioramento del rapporto con il proprio corpo e con la sua immagine fino ad arrivare all’interruzione definitiva dei rapporti sessuali.

La malattia e i trattamenti antitumorali possono ripercuotersi sulla funzione erettile, sulla continenza urinaria e sulla lubrificazione vaginale. Tuttavia, sono oggi disponibili presidi farmacologici, meccanici e terapie fisiche che consentono di risolvere tali problematiche e favoriscono la ripresa del desiderio e delle funzioni sessuali. L’importante è affrontare per tempo i problemi sessuali per evitare che disfunzioni temporanee e difficoltà di ordine psicologico diventino croniche.

 

 

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